La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta sulla morte di Imane Fadil, una delle principali testimone del caso Ruby.
MILANO – E’ morta circa una settimana fa Imane Fadil, la testimone del caso Ruby. La ragazza si era presentata nella giornata del 29 gennaio 2019 in ospedale dicendo di “essere stata avvelenata“. Inizialmente i medici non le hanno creduto ma le sue condizioni peggioravano giorno dopo giorno fino al decesso avvenuto a marzo 2019.
L’inchiesta sulla morte di Imane Fadil
Il legale della donna ha comunicato la sua scomparsa alla Procura di Milano che ha deciso di aprire un’indagine sulla vicenda per omicidio. Al momento nessuna persona risultata essere iscritta sul registro degli indagati ma sono iniziati gli interrogatori. I primi ad essere sentiti i medici che hanno dovuto spiegare il motivo per cui non è stata avvisata la polizia. Nelle prossime ore ci potrebbero essere delle importanti novità sulla morte di Imane Fadil, con la famiglia della giovane marocchina che vuole giustizia. In attesa dell’autopsia, il pubblico ministero ha vietato di far vedere il cadavere anche ai parenti.
Morte Imane Fadil, il legale rinuncia all’incarico
Il mistero sulla morte di Imane Fadil si infittisce. Nella giornata di venerdì 22 marzo 2019 il legale della famiglia ha lasciato l’incarico per visioni diverse con i genitori e il fratello della vittima. Ad alimentare la tensione sono state le parole dell’avvocato dopo il risultato di alcune analisi che escludevano la presenza di materiale radioattivo sul cadavere: “E’ meglio per tutti – aveva dichiarato – alla fine vuole dire che in giro c’è un cattivo in meno“.
Morte Imane Fadil, ascoltato il direttore sanitario della clinica Humanitas
I pm hanno deciso di ascoltare il direttore sanitario della clinica Humanitas per fare luce sul periodo in cui la donna è stata ricoverata nella struttura, dove poi è morta per cause non chiare e che hanno spinto le autorità a indagare anche per il ruolo della ragazza nel caso Ruby.
Omicidio Imane Fadil, la conferenza stampa del procuratore Greco
“Dagli esami sui liquidi biologici effettuati sono stati trovati livelli superiori rispetto alla norma di antimonio e cadmio“, ha dichiarato in conferenza stampa il procuratore Greco.
Morta Imane Fadil, la testimone del caso Ruby
La famiglia della ragazza in più di un’occasione ha chiesto giustizia con il fratello che sin dai primi giorni ha confermato l’ipotesi dell’avvelenamento. Le indagini proseguiranno nei prossimi giorni per cercare di chiarire i punti oscuri in questa vicenda ma soprattutto per fare giustizia sulla morte di Imane Fadil.
La ragazza marocchina è entrata per la prima volta ad Arcore quando aveva 25 anni. Ha partecipato ad otto cene prima di decidere di andarsene e soprattutto decidere di diventare una testimone dell’accusa. In un’intervista di circa un anno fa aveva annunciato la pubblicazione a breve di un libro dove venivano svelati alcuni segreti di quello che succedevano ad Arcore. Delle confessioni che potevano portare alla luce alcuni fatti sicuramente finora nascosti e proprio per questo la Procura ha deciso di aprire un’indagine sulla morte di Imane.